Guardare miti le cose rispecchiate dall’acqua

Contemplare la Natura significa, per me, cogliere le trasformazioni legate al succedersi dei mesi e delle stagioni.


Con la pratica dell’attenzione i segnali del cambiamento si manifestano anche da un giorno all’altro: a volte si tratta di sfumature, segnali “deboli” eppure con una sensorialità allenata anche i piccoli dettagli ci parlano dei cambiamenti in atto.
La diversa inclinazione della luce, dell’umidità dell’aria, i primi voli degli uccelli che si radunano in vista delle migrazioni (anche nelle città!), i profumi che si fanno più intensi oppure delicati, la prima rugiada delle mattine più fresche.


Far caso a come cambia la Natura nel tempo delle stagioni è una pratica che ci porta ad osservare anche le trasformazioni che avvengono nella nostra natura di esseri umani: il cambiamento è la regola della vita, così come la natura si trasforma ciclicamente, anche noi siamo in perenne trasformazione.
Sensazioni del corpo, ritmo del respiro, emozioni e pensieri, ogni istante è diverso da quello precedente e da quello successivo.


Osservare le trasformazioni senza giudizio è una pratica che mi riporta al momento presente, alla sua verità e semplicità.
Spesso ci sono mesi, o stagioni, che ci rispecchiano di più, e altri che ci sembrano più distanti dal nostro sentire, che vorremmo scorressero in fretta: in queste preferenze a volte possiamo leggere molto più di noi stessi, quasi come uno specchio che riflette la nostra immagine.


Ricordo che negli anni passati settembre era il mio mese preferito, e anche oggi mi piace l’aria settembrina.
Stavo aspettando infatti settembre, e vorrei “gustarmelo”: sento che le trasformazioni fuori parlano di trasformazioni che riguardano anche me.
Ecco, questo settembre mi sembra proprio uno specchio.


Così, quando ho letto la poesia di Antonia Pozzi “Settembre”, mi sono detta: è questo che sento! La poesia ha proprio il potere, in alcuni momenti di grazia, di tradurre con nitidezza il (mio) sentire.
Antonia Pozzi, poeta adorata, infatti scrive:

e sono come chi
stia sulla riva di un lago
e guardi miti le cose
rispecchiate dall’acqua

Buon settembre dunque, buone giornate dolci e miti,

e buone contemplazioni.

Settembre

Boschi miei

che le nuvole del settembre

lente percorrono

mentre le prime foglie

crollano giù dai rami

e adunano umidore per i sentieri

intanto che nel cielo

gli alberi si denudano

così come di sera

quando cadono le ombre

giù dalle cime

s’incupisce la terra

e in alto si rivelano

i disegni dei monti

e delle stelle

miei boschi

vi è tanta pace

in questa vostra muta

rovina

che in pace ora alla mia

rovina penso

e sono come chi

stia sulla riva di un lago

e guardi miti le cose rispecchiate dall’acqua

Antonia Pozzi,

8 settembre 1933

Islanda – Photo Stefano Romani

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