Fra pochi giorni sarà Natale e presto ci tufferemo nel nuovo anno.
E’ stato un anno di grande intensità questo 2022 per gli accadimenti, gli incontri, i distacchi, le emozioni, le scoperte.
Provo gratitudine, un senso di sorellanza e fratellanza, una tenerezza così intensa che quando ci penso mi commuovo.
Non mi sono sentita sola anche nei momenti faticosi, e qualcuno ce n’è stato.
Sono fiduciosa, nonostante i tempi e la navigazione di mari in burrasca.





Ho incontrato tante persone curiose, vitali, accoglienti, sorridenti, con sguardi immensi, ansiose di danzare con la vita, aperte all’incontro, con una voglia umanissima di specchiarsi negli occhi degli altri, di ascoltare, commuoversi, imparare e disimparare, fare scoperte.
Ho letto libri bellissimi, poesie necessarie, accarezzato cortecce di alberi favolosi.
Ora è tutto impastato, mescolato, intrecciato: affiderò all’inverno questo humus insieme ai semi del mio nuovo in attesa delle future trasformazioni.







Se mi si dovesse chiedere quali sono le tre parole che meglio rappresentano questo 2022 sceglierei, e scelgo:
STUPORE
FIDUCIA
SOSTARE



Ma più di tutto mi affido, e ti affido, alle parole di Mariangela Gualtieri.
LA CURA
Adesso è forse il tempo della cura.
Dell’aver cura di noi, di dire
noi. Un molto largo pronome
in cui tenere insieme i vivi,
tutti: quelli che hanno occhi, quelli
che hanno ali, quelli con le radici
e con le foglie, quelli dentro i mari,
e poi tutta l’acqua, averla cara, e l’aria
e più di tutto lei, la feconda, la misteriosa terra.
È lì che finiremo.
Ci impasteremo insieme a tutti quelli
che sono stati prima. Terra saremo.
Guarda lì dove dialoga col cielo
con che sapienza e cura cresce un bosco.
Mariangela Gualtieri
E al pianoforte e alla voce di Hania Rani, una scoperta musicale recente per me.
A presto ci rivediamo nei boschi! Buon 2023!
"La via più chiara per penetrare nell'universo passa per l'intrico di una foresta" (John Muir)